Il 26 gennaio 2020 si torna a votare per l'elezione del Governatore e per il rinnovo del Consiglio Regionale calabrese. Ora che sono state presentate le liste, la campagna elettorale ha ufficialmente inizio
Dopo le tante elezioni regionali che ci sono state nel 2019, il 2020 comincia con un'altra tornata che coinvolgerà Emilia-Romagna e Calabria, che è la regione di cui ci interesseremo qui.
I termini per la presentazione delle liste sono scaduti e perciò ora la campagna ha ufficialmente inizio.
QUANDO, DOVE E PERCHÉ SI VOTA
Domenica 26 gennaio, in un'unica giornata che andrà dalle ore 7 alle 23, si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria e per l'elezione del Presidente della Giunta.
Potranno votare tutti i cittadini residenti in Calabria che sono maggiorenni e che godono dei diritti civili e politici.
IL QUADRO DI PARTENZA
La Calabria esce da un quinquennio targato Mario Oliverio (PD), che nel 2014 aveva vinto guidando una coalizione di centrosinistra che era arrivata a superare il 60% dei consensi.
A seguito di una serie di inchieste che lo vedevano coinvolto e nel tentativo di costituire un'alleanza politica fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, sulla falsa riga del governo di Roma, il quasi ex Governatore era finito in rotta col suo partito, al punto da candidarsi in solitaria con liste personali.
Tuttavia, la recente ondata di arresti nell'ambito dell'operazione Rinascita-Scott, che ha colpito anche alcuni dei suoi plenipotenziari, ne ha irrimediabilmente compromesso la corsa, costringendolo al ritiro.
Il passo indietro di Oliverio ha rinsaldato la coalizione di centrosinistra a sostegno del "re del tonno", Pippo Callipo, ma comunque l'accordo tra i due principali partiti del governo Conte II non si è trovato, col M5S che ha deciso di non replicare l'esperimento umbro. Per questro motivo l'imprenditore vibonese è sostenuto da PD, Democratici e Progressisti e Io resto in Calabria (con 10 idee per la Calabria esclusa dalla corsa per alcuni vizi di forma nella presentazione delle liste).
Il Movimento 5 Stelle, invece, insieme alla lista Calabria Civica, ha avanzato la candidatura del prof. di Politica Economica, Francesco Aiello.
Un altro big, però di centrodestra, che si era messo in gioco con larghissimo anticipo e che poi è stato costretto a mettersi da parte è stato il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto.
Il fratello del deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto aveva cominciato autonomamente il suo tour elettorale già un anno fa, senza prima ricevere il nulla osta dei partiti della coalizione. Una fuga in avanti che Lega e Fratelli d'Italia non hanno potuto sopportare, ponendo il loro inamovibile veto sul suo nome.
Dopo mesi di tira e molla, alla fine il centrodestra ha trovato l'accordo su un'altra deputata forzista, berlusconiana di ferro e vice-sindaco di Cosenza, ovvero l'on. Jole Santelli. Alle sue spalle una coalizione formata da ben sei liste: le già citate Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia più Udc, Casa delle Libertà e Santelli Presidente.
Dopo Callipo, Aiello e Santelli, chiude il quadro Carlo Tansi, geologo ed ex capo della Protezione Civile calabrese, che pure già da tempo ha iniziato la sua campagna contro i grandi partiti e che si presenta sostenuto da tre liste: Tesoro Calabria, Calabria Pulita e Calabria Libera (le ultime due nella sola Circoscrizione Nord).
Fra i candidati alla Presidenza della Regione Calabria doveva figurare pure Giuseppe Nucera, ex presidente di Confindustria Reggio Calabria, ma alla fine si è ritirato dando il suo appoggio alla stessa Santelli.
LE REGOLE DEL GIOCO
Anche in Calabria, dopo la riforma della legge elettorale per le regioni, si procede all'elezione diretta del Governatore, oltre che degli altri 30 consiglieri, ma a differenza delle altre regioni, qui il voto per un candidato consigliere (espresso con una sola preferenza) o per una lista è collegato direttamente a quello del candidato presidente di riferimento, senza possibilità di voto disgiunto.
Di conseguenza se si appone la propria X sul nome di un candidato presidente di una coalizione e si va a scrivere il nome di un candidato consigliere o a votare per una lista appartenenti ad un'altra coalizione, il voto viene dichiarato nullo.
Sulla carta il sistema elettorale è un proporzionale con premio di maggioranza, che però agisce da maggioritario. Perché? Proprio in virtù del voto congiunto di cui sopra, che lega indissolubilmente l'elezione del Consiglio a quella della Presidenza. Un unicum nel panorama politico-elettorale nazionale.
24 dei 30 seggi dell'Assemblea sono suddivisi proporzionalmente fra le tre circoscrizioni Nord (Cosenza - 9 seggi), Centro (Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia - 8 seggi) e Sud (Reggio Calabria - 7 seggi), mentre gli altri 6 seggi sono assegnati alla coalizione vincente almeno al fine di raggiungere la maggioranza di 16 seggi. Dunque, la coalizione e il candidato Presidente che prenderanno un solo voto in più rispetto agli altri, senza ballottaggio, arriveranno a ottenere un premio di maggioranza del 55%.
Per partecipare alla ripartizione dei seggi le coalizioni devono superare la soglia di sbarramento dell'8% dei voti a livello regionale, mentre le liste devono superare ognuna il 4%.
Poiché il voto dato ai candidati consiglieri e alle liste è legato a quello per il candidato Presidente, senza possibilità di voto disgiunto, è facile capire che più una coalizione è vasta, maggiori saranno le possibilità di vittoria. E se tanto mi dà tanto...
I TEMI DELLA CAMPAGNA
In una regione come la Calabria, la più povera d'Italia e fra le più povere d'Europa, i temi, il "che fare" di questa terra, avrebbero dovuto essere al primo posto di quest'articolo e dei proclami dei candidati.
In Calabria il livello di sfiducia, disoccupazione e malessere sociale è tale da spingere 5.000 persone ogni anno ad abbandonare la Calabria. Gli ospedali (a cominciare da quelli della locride) versano in condizioni disastrose, con la 'ndrangheta che si rivela essere la vera "governatrice" di questo settore strategico. Oltre la metà dei giovani fra i 15 e i 24 anni non lavorano, mentre il 36% dei ragazzi compresi fra i 15 e i 34 anni non lavorano e nemmeno studiano (neet). Per non parlare dei trasporti, delle infrastrutture fisiche e digitali, delle scuole che cadono a pezzi...
Dunque: lavoro, sanità, economia, lotta alla corruzione, infrastrutture e trasporti... Chi più ne ha, più ne metta. Sarebbero tanti i temi da mettere in agenda. Eppure fino ad ora si è parlato solo di nomi, di chi candidare al posto di chi, di come fare le liste... A poco più di 20 giorni dal voto, nessuno ha ancora avanzato un programma serio per dire cosa vuole fare e come lo vuole fare.
In pratica nessuno ha risposto alle due domande fondamentali che stanno alla base di qualsiasi campagna elettorale: "perché mi candido" e "perché dovrebbero votarmi".
Le uniche cose che si sono sentite da Aiello e Tansi sono un richiamo generico alla pulizia della politica e all'onestà rispetto alla vecchia classe dirigente.
Callipo dice che resta in Calabria perché ha fiducia nella Calabria onesta. Però di come intenda aiutare gli onesti a non arrendersi al potere delle corruttele, e quindi come rialzare l'economia calabrese o risolvere il problema di una sanità allo sbando, neanche l'ombra.
La Santelli ha parlato solo di un "ritorno alla normalità". E se visiti la sua pagina Facebook puoi scorgere il vuoto e la totale assenza di argomentazioni. A parte i primi 8 post (i più recenti) in cui si parla genericamente di una Calabria protagonista, si dice che Callipo non è un nemico (in pratica gli tende la mano, forse per far intendere che pure lei è onesta) e che il Centrodestra ha fatto liste forti (forse... di "signori delle preferenze"). Di quali ricette, di che cosa voglia fare in Calabria e per la Calabria una volta eletta governatrice, lei che ha le più alte probabilità di vincere, non si sa nulla.
Al di là degli slogan e di alcune frasi fatte, nessun candidato governatore ha tirato fuori dal cilindro quel coniglio che indichi la strada per uscire dal guado e per dare un posizionamento forte alla sua campagna e quindi alla regione. E mancano poco più di tre settimane al voto...
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